di Emilia Leonetti | Presidente VIVOANAPOLI | pubblicato su Repubblica Napoli del 29.10.2016
Cari cittadini, VIVOANAPOLI riparte con una nuovo filone di confronti dal titolo “La Città che cambia”. Il primo sarà venerdì 4 novembre 2016, ore 17.00, sala della Loggia del Maschio Angioino sul Molo San Vincenzo e la possibile integrazione porto-città. Il successivo il 19 novembre 2016, al cinema Hart di via Crispi, sul Cinema e Audiovisivo: quali opportunità di sviluppo per la Campania.
Perché “La città che cambia”. Perché partire dal Molo San Vincenzo per poi passare al cinema. Per la ragione che intendiamo puntare la nostra attenzione su aree e spazi della città su cui possono innescarsi processi di trasformazione e su settori produttivi cui corrispondono forti potenzialità di sviluppo economico e occupazionale.
La novità dei confronti che, a partire dal 4 novembre, organizzeremo è data da quattro elementi: il percorso, la continuità, la verifica, la partecipazione. Il percorso: noi riteniamo che sia importante aprire il confronto tra “professionisti”, Istituzioni, cittadini su fattori e settori in grado di trasformare Napoli. Per questo gli incontri che terremo saranno nel segno della continuità. Che significa, una volta esaminato un argomento, una volta individuati i punti di forza (esempio: le opportunità, lo stato dell’arte, la volontà delle parti) e i punti di debolezza (esempio: i ritardi, assenza di finanziamenti, scarsa attenzione), proveremo a riesaminarlo a distanza di qualche tempo. Cosa che ci porta ad affermare che è nostra intenzione verificare nel tempo quanta parte di quello che si affermerà, si evidenzierà nel corso dei nostri incontri si realizzerà e quanta parte non si attuerà per ragioni che andremo ad esaminare.
La partecipazione, infine, è uno dei punti chiave del nostro percorso perché siamo convinti che questo è il tempo della “democrazia partecipativa”. Del tempo in cui i cittadini chiedono conto a chi amministra la Cosa Pubblica delle scelte, dei risultati, non a consuntivo, ma nel corso dell’attività di governo. Il che comporta un sacrificio da parte dei napoletani che, se aspirano al buon governo, non possono rinchiudersi nel loro privato, ma devono fornire il loro contributo.
Questo noi proveremo a fare e per questo ci rivolgiamo ai nostri concittadini perché condividano con noi un modo di essere e di fare politica basato sull’interesse collettivo e su un comune sentire.