Pubblicato su “La Repubblica Napoli” il 14 giugno 2022
Emilia Leonetti – presidente Vivoanapoli
La riflessione di Luciano Stella del 3 giugno, produttore tra gli altri dell’ultimo film di Mario Martone “Nostalgia”, mi spinge a fare alcune considerazioni sul metodo e sugli obiettivi da raggiungere nel campo dell’audiovisivo e dell’affermazione dell’impresa creativa a Napoli. Concetti richiamati da Stella per sottolineare, al di là della indubbia bravura e professionalità del regista, degli sceneggiatori e degli attori, il complesso lavoro di squadra che è alle spalle di una produzione e anche del suo successo.
Lavoro di squadra, condivisione di obiettivi, definizione di un metodo, capacità di visione che andrebbero applicati per la creazione, finalmente, anche a Napoli di un sistema dell’impresa creativa e della cultura, individuando, tra gli asset di sviluppo del territorio, il settore dell’audiovisivo e del digitale. 70 produzione da gennaio ad oggi presenti a Napoli tra film, docu-film, servizi fotografici, 30 case di produzione del settore nate negli ultimi anni, successi come quelli di Paolo Sorrentino o di Silvio Orlando ai David di Donatello, di Mario Martone, non fanno un sistema.
Manca l’infrastruttura in cui concentrare e stabilizzare la complessa filiera della produzione dell’audiovisivo. Manca soprattutto una strategia che definisca il percorso innovativo da ritagliare per Napoli da oggi al 2032. Vivoanapoli ha organizzato su questo tema, dal 2016, ben quattro confronti pubblici con la costante partecipazione di esponenti del settore, primo tra tutti Luciano Stella.
In ogni incontro è emersa l’urgenza di creare un sistema dell’audiovisivo partenopeo e di individuare campi innovativi in cui specializzarsi. Riporto, qui, alcuni stralci di un’analisi pubblicata dalla Fondazione Symbola nell’ultimo rapporto su “Io Sono Cultura” (agosto 2021): tra le 20 città italiane in cui il sistema produttivo della cultura e dell’industria creativa rappresenta un valore aggiunto per l’economica e l’occupazione del territorio, Napoli non compare. Al primo posto Milano, seguita da Roma, Torino, Bologna.
C’è un divario tra Nord e Sud e che riguarda anche noi, la nostra città, a cui non sfuggiamo, nonostante la conclamata creatività, ricchezza di talenti. Il polo dell’audiovisivo sorgerà nell’ex Base Nato di Bagnoli. A breve dovrebbe essere inaugurato il cantiere del distretto audiovisivo. Per destinarlo a quali funzioni innovative non presenti già a Roma o a Torino? Quesito centrale. In questo le Istituzioni giocano un ruolo politico determinante. La legge regionale del 2016 sul cinema ha sicuramente consentito di cambiare passo e di imprimere una svolta. Non è sufficiente.