Ripensare la mobilità per agevolare gli spostamenti dei residenti e renderli sempre più sostenibili. Napoli guarda al modello della “Città dei 15 minuti” attraverso un percorso che coinvolge la VI Municipalità e l’Università Federico II in una sinergia attivata su proposta dell’associazione vivoanapoli. La sfida è rendere servizi e nodi strategici dei quartieri di Napoli Est sempre più accessibili attraverso mezzi pubblici e micro-mobilità. Si punta a garantire un accesso sempre più agevole ai servizi essenziali per la qualità della vita di ogni cittadino come istruzione, cura, tempo libero, attività commerciali e uffici pubblici. Si guarda, in particolare, al modello di Carlos Moreno, urbanista e professore dell’Università di Parigi Panthéon-Sorbonne, attraverso il quale si ripensa la mobilità di un quartiere o di un’intera città in modo che i residenti, nell’arco di un quarto d’ora, possano raggiungere facilmente uffici, scuole, università, parchi, impianti sportivi e altri centri d’interesse. L’obiettivo è fare in modo che i diversi spazi possano essere accessibili attraverso la mobilità green, quindi riducendo l’uso di veicoli privati e favorendo i mezzi pubblici, l’uso di piste ciclabili e del car sharing.
Il percorso di ascolto, analisi e pianificazione – proposto dalla presidente dell’associazione vivoanapoli, Emilia Leonetti, all’Università – pone l’attenzione sul territorio della VI Municipalità che comprende i quartieri Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio: con oltre diciannove chilometri quadrati di superficie e con oltre 110mila abitanti quella di Napoli Est è la municipalità più estesa e più popolosa del capoluogo campano. «La scelta è dovuta alla presenza sul suo territorio di una serie di condizioni che rendono possibile costruire un percorso sul “Quartiere dei 15 minuti” grazie alla presenza di scuole, università, teatro, impianti sportivi, parchi, uffici, presidi ospedalieri», si legge nella delibera con cui la giunta della VI Municipalità ha sposato il progetto che, in prospettiva, mira a migliorare la qualità dell’ambiente e rendere la città più a misura d’uomo.
Già da diversi mesi è stato attivato un gruppo di lavoro che coinvolge anche gli operatori di trasporto e mobilità ANM, EAV e Amicar/Gesco. Un contributo fondamentale arriva dalla task force della Federico II per la Smart and sUstainable Mobility (SUM) che vede insieme ben quindici dipartimenti dell’università napoletana. «La task force ha sviluppato alcuni strumenti che possono essere utili per un approccio tecnico su basi scientifiche alla valutazione degli effetti di interventi e politiche che riguardano la mobilità e le relazioni di essa con il tessuto sociale e territoriale», spiega Gennaro Nicola (Cino) Bifulco, professore di ingegneria dei trasporti dell’Università Federico II e coordinatore della task force SUM.
«Tali strumenti permettono di valutare la variazione di accessibilità di spazi, attività e punti di attrazione a fronte di una variazione nella configurazione dei servizi di trasporto collettivo, dell’introduzione di servizi di mobilità innovativi, come ad esempio il car-sharing e il bike-sharing, e della realizzazione di percorsi ciclo-pedonali protetti. Siamo anche in grado di valutare la distribuzione degli effetti tra la popolazione», spiega Bifulco che insiste: «Mettiamo tali strumenti a disposizione della VI Municipalità, che ci ha manifestato l’obiettivo di migliorare la mobilità e le interconnessioni interne ai fini di un rapporto più armonico e paritario con gli altri centri cittadini. Siamo contenti che la VI Municipalità abbia scelto di utilizzare gli strumenti che mettiamo loro a disposizione e collaboreremo per valutarne applicabilità pratica e efficacia. Ci sembra un importante punto di partenza per un percorso all’interno della VI Municipalità, che potrebbe in futuro esteso sul territorio cittadino», conclude il professore.
«Una preziosa collaborazione che mira ad offrire alle proposte della municipalità un supporto tecnico, di studio complessivo dei fenomeni come solo l’università ed il tavolo di esperti costituito può offrirci. Siamo onorati di essere l’unico ente territoriale che ha potuto sviluppare questo progetto» spiega Sandro Fucito, presidente della VI Municipalità, che evidenzia: «D’ora in poi le nostre proposte su mobilità, ad esempio istituzione di circolari su territorio municipale, o norme che vadano a modificare possibilità di utilizzo dei beni pubblici ci aspettiamo godano di un autorevole parere di praticabilità. Il tutto nell’ottica della vivibilità, dell’ottenimento di servizi a “km zero”, della crescita del tessuto sociale, civile ed economico. Ringrazio l’assessore Di Costanzo per aver seguito con tenacia il lungo iter che ci ha condotto all’approvazione».
«Un progetto ambizioso dove la Municipalità 6 è la prima in tutta la città ad essere stata scelta per questo nuovo modello di riorganizzazione, con la prospettiva di facilitare la mobilità e la conseguente accessibilità agli spazi e servizi e nel contempo ponendo il tempo come valore primario, per sanare la cronica frattura tra centro e periferia», evidenzia Antonio Di Costanzo, assessore ai lavori pubblici della Municipalità.
I rappresentanti del Consiglio municipale, che ieri hanno discusso la delibera, e quelli delle associazioni che operano a Napoli Est saranno i protagonisti, insieme a docenti e ricercatori dell’ateneo napoletano, del tavolo di lavoro che parte dalla situazione esistente ma guarda anche alle trasformazioni dell’ampio territorio. La zona orientale della città, infatti, è beneficiaria di due progetti di mobilità sostenibile quali il BRT – con autobus elettrici che collegheranno il centro città e Ponticelli – e una pista ciclabile da oltre quattordici chilometri che unirà numerosi nodi dei tre quartieri. Ambiziosi interventi che strizzano l’occhio all’ambiente e che provano a rispondere alle esigenze di migliaia di residenti.