di Emilia Leonetti, Presidente di VIVOANAPOLI
Ci vediamo il 26 febbraio, al PAN ore 17.30.
Parleremo con lo scienziato Andrea Ballabio e con il filosofo Aldo Masullo di “Perché Vivoanapoli. Dialoghi per chi resta”.
Perché noi dell’associazione abbiamo due obiettivi, entrambi ambiziosi.
Discutere con uomini, donne, adolescenti, ragazzi e ragazze di Napoli di cosa vuole dire essere cittadini, come si costruisce insieme una città armoniosa, dove gli individualismi siano superati dall’urgenza di avere spazi verdi, acque dove bagnarsi, dove sia possibile vivere senza fatica.
Lo facciamo con due ospiti di eccellenza perché gli esempi pesano e perché incontrarsi per discutere è la cosa più democratica che noi possiamo fare. Perché dobbiamo riscoprire la forza che è in noi, nella nostra città e trasformarla in qualcosa di positivo per tutti.
Il nostro secondo obiettivo è ancora più ambizioso: mettere la cultura al centro di un nuovo piano di sviluppo socio-economico della città. E’ accaduto a Torino e, come credo qualcuno di voi ricorderà, ne abbiamo discusso a luglio invitando a Napoli tre esponenti di rilievo della città piemontese.
E’ accaduto in alcune città della Gran Bretagna, prossima tappa dei nostri incontri “Investire nella cultura per cambiare la città”. E’ accaduto perché in tutte le città dove si è puntato sulla cultura per ripensare spazi e modelli di sviluppo, le forze sane, includendo enti pubblici, imprese, associazioni private, banche, hanno lavorato insieme guardando all’obiettivo da raggiungere.
Hanno definito un metodo di lavoro e l’hanno applicato.
Noi di VIVOANAPOLI apriamo il confronto con alcune di queste città per discutere proprio di come si è riusciti a costruire il lavoro comune, in che modo, in che tempi, con quali procedure e lo si è portato a termine.
Dobbiamo riuscire in questa impresa anche noi, perché Napoli ha un patrimonio storico, architettonico, paesaggistico da far invidia a qualunque città italiana, europea, internazionale.
Lo sforzo che vi chiedo è di partecipare il 26 febbraio.
Non ci sono alternative.
Io ne sono convinta