Pubblicato su “Gente e territori” il 24 giugno 2022 | scritto da Flavio Cioffi
Lavoratore ANM: “Creare un’azienda unica del trasporto regionale. Siete disposti voi politici ad andare al Ministero a Roma e battere cassa?”
Assessore Cosenza: “L’azienda unica regionale non è all’ordine del giorno. Il nostro obiettivo è consolidare Anm, quindi fino al 2025 non se ne parla proprio. Il nostro obiettivo non è regionale, il nostro obiettivo è la Città Metropolitana. Quanto ai soldi, nessuno è mai riuscito ad avere in nove mesi quello che ha avuto la giunta Manfredi: per la Linea 1 un mld e 200 mil e sono in programmazione altri 800 mil, per tutto il resto abbiamo avuto 400 mil. Non è che siamo disposti, l’abbiamo già fatto. Per i fondi ordinari, il finanziamento nazionale viene ripartito sul trasporto locale e almeno lo abbiamo assestato. Non è poca roba”.
E poco prima, a nostra domanda diretta (ma la fusione ANM-EAV si fa?), il capo di EAV Umberto De Gregorio aveva risposto: “No, la fusione non è al momento nel calendario politico, perché ovviamente è una scelta politica. Ma più che fusione io credo che dobbiamo aspettare le gare, anche per il ferro, nella città metropolitana di Napoli, dove si possono aprire tavoli molto interessanti”.
Questo a dimostrazione che l’iniziativa di ieri al PAN, ottimamente organizzata dalla presidente di Vivoanapoli Emilia Leonetti, è stata un momento di confronto vero. Protagonisti: l’assessore ai trasporti e alle infrastrutture del Comune di Napoli, Edoardo Cosenza; il presidente e direttore generale di EAV, Umberto De Gregorio; l’amministratore unico di ANM, Nicola Pascale.
Vi proponiamo un’estrema sintesi dei loro interventi, scusandoci sin d’ora per le inevitabili omissioni.
Cosenza. Complessità molto grande. Sui sistemi di trasporto pubblico locale abbiamo tre tipi di gestori: comunali, ANM; regionali, EAV; statali, FS. E non dobbiamo guardare a Napoli e basta, dobbiamo guardare alla città metropolitana, perché il quantitativo di mobilità tra la provincia e Napoli è di circa 400.000 persone al giorno. E specialmente l’Area Nord, intendo Giugliano, Villaricca, Qualiano, fino ad arrivare ad Afragola, è collegata malissimo. Quindi bisogna fare un grande lavoro di connessione. Poi si penserà alle pedonalizzazioni spinte e partiremo con i parcheggi. Tra poco partiamo con i lavori a Piazza degli Artisti. Poi ripartiremo con il parcheggio a Piazza Vittoria, totalmente green, rispetterà gli alberi, le radici, tutto.
Il perno del sistema è certamente la Linea 1 della metropolitana, che oggi nonostante i grandi sforzi di ANM funziona non male, ma peggio. Ha solo 4 treni che hanno fatto più di un milione e mezzo di km. Sono quindi pochi e poco affidabili. Tutto si gioca sui nuovi treni. Le prove, complicatissime e attenzionatissime, sono finite la scorsa settimana e sono sostanzialmente andate bene. Il giudizio finale però verrà dato dall’Agenzia nazionale. Piccolo inciso: il risultato positivo è il NOT, Nulla Osta Tecnico. Se non lo avremo sarà una catastrofe, anche per EAV che ha comprato i nostri stessi treni. Se il risultato sarà positivo, alla fine avremo 20 treni, uno ogni 3 minuti, quasi 50.000 persone che si spostano in un’ora. Se tutto va bene a fine anno potremmo avere 4 nuovi treni, che significa molto più che raddoppiare l’attuale capienza. Il 2022 e il 2023 sarà una progressione verso un sistema che da un treno che non si sa quando passa, arriva a un treno che passa ogni 7 m. poi ogni 5 e poi ogni 3.
La Linea 6 speriamo di riattivarla entro il 2022. La Linea 6 non ha una stazione di testa per cui i treni non possono entrare dentro, i trenini Italia ’90 furono calati da un pozzo a Mergellina che non c’è più. Abbiamo fatto un accordo con le Ferrovie dello Stato e abbiamo avuto l’area del Campi Flegrei dove fare la stazione di testa per i nuovi treni Hitachi per i quali abbiamo pure i finanziamenti. Ma vogliamo intanto ripartire con i trenini Italia ’90, che hanno 32 anni ma pochi km.
Faremo con EAV la Linea 10, che sarà una linea importantissima che collegherà Afragola Alta Velocità con Afragola, Casoria, Casavatore, San Pietro a Patierno, Piazza Ottocalli, Piazza Carlo III dove c’è l’Albergo dei Poveri ed è cruciale. Abbiamo avuto in pochi mesi totale finanziamento per 1,2 mld e c’è un ulteriore piano di 800 mil.
Sul breve termine i miglioramenti sono impossibili. Però ANM avrà un finanziamento stabilizzato. Il finanziamento ANM ha una parte regionale e una parte comunale, la parte regionale ogni anno è frutto di un ricorso al Tar, una cosa che non si può guardare, e il Comune di Napoli l’anno scorso all’improvviso ha tagliato 7 mil. di euro. Quest’anno ANM avrà la somma che si aspetta, certa, perché stiamo per sottoscrivere l’accordo con la Regione e sul bilancio del Comune ci sono le somme.
I bus passeranno ad elettrici. Dal PNRR abbiamo 270 bus elettrici: normali da 12 metri, Pollicini da 40 mt e articolati da 18 mt. Sarà un passaggio al green che inizierà tra pochi mesi.
L’unico vero mezzo di trasporto rapido di massa sono i treni della metropolitana. Oggi il sistema di trasporti non funziona, sono il primo a dirlo, funzionerà gradualmente meglio quando riusciremo a mettere i treni della linea 1. Se qualcuno dice il contrario è un bugiardo.
De Gregorio. I lavori stanno andando avanti con le gravi difficoltà che stanno vivendo le imprese. Quindi ci sono stati dei ritardi dovuti a vicende che non sono di EAV. La bretella di Monte S. Angelo è completata al 95% e credo che entro l’anno avremo la linea completa. Anche sulla Cumana abbiamo tanti problemi, ma ha già gran parte dei treni nuovi e viaggia con una puntualità che si approssima al minuto e mezzo. Sulla Circumflegrea, il raddoppio Quarto-Pisani finirà entro il 2023, il raddoppio Montesanto-Soccavo entro il 2025.
I treni che da Napoli vanno a Sorrento passando per Pompei, attraversano la peggiore periferia, zone estremamente degradate, e poi arrivano nelle località di turismo internazionale. Noi quindi abbiamo treni che sono nello stesso tempo nel trasporto pubblico locale e nel turismo, le due cose insieme non sono semplici da gestire. Per questo abbiamo fatto il Campania Express, che è un treno che costa molto di più e non ha sovvenzioni, e i treni sono sempre pieni. Perché il turista vuole un treno sicuro che fa poche fermate, mentre il treno da Napoli a Sorrento normale fa 50 fermate.
Comunque, i treni della Circumvesuviana sono stati ordinati. Causa un contenzioso amministrativo che è durato due anni, il Covid e la guerra in Ucraina, c’è un ritardo di 18 mesi sulla consegna. Tutta la struttura è stata finanziata per il rinnovo con 300 mil. di euro e c’è una gara in corso, complicata anche quella.
Però le prospettive ci sono, le azioni sono state messe in campo e speriamo di avere in tempi non brevi ma accettabili un miglioramento generale della situazione.
Pascale. Nel corso degli ultimi 4 anni abbiamo cambiato il 50% della flotta autobus, che da un’età media di 17 anni adesso ha un’età media di 7 anni, una tra le più basse in Italia. Quello che abbiamo nel futuro prossimo è l’acquisto e la messa in circolazione di 80 nuovi autobus, sempre acquistati direttamente dalla Regione che poi vengono distribuiti tra le varie aziende che operano sul territorio. Nel futuro remoto, speriamo non troppo, c’è la completa conversione della nostra flotta di superficie all’elettrico. Abbiamo fatto un consorzio con ATM di Milano e con Atac di Roma perché passare da benzina ad elettrico significa cambiare paradigmi. Il consorzio sta lavorando sulla progettazione dei depositi, il deposito per gli elettrici è completamente diverso, e sulla redazione dei capitolati per l’acquisto degli autobus.
Per quanto riguarda l’organizzazione del personale, venendo da una fase prefallimentare, dalla quale stiamo uscendo, da 15 anni non si fanno assunzioni, neanche un autista. Nel 2018/2019 abbiamo assunto 250 autisti interinali, una modalità che non fa piacere a nessuno. Molto probabilmente, avendo il Comune ristabilito il suo finanziamento, se i conti tengono prenderemo altre persone. Abbiamo fatto le assunzioni degli operai. Per le altre figure professionali stiamo gestendo una migrazione di personale.
Per una serie di fatti legati al fondo nazionale trasporti, al basso costo del biglietto e agli alti costi di gestione, è stato un periodo difficilissimo. A questo si è aggiunto il Covid che ha portato una riduzione degli incassi dell’80%.
Aggiungo che nell’ambito del PNRR ci sono anche i nuovi tram, per i quali già il Comune ha bandito gara. Interviene Cosenza. Quando si faranno i lavori sui binari, che partono a Piazza Municipio, prima si arriverà a piazza Vittoria e poi a piazza Sannazzaro e i lavori sono già finanziati.
In conclusione, penso che Cosenza possa avere il NOT.