di Emilia Leonetti | Presidente VIVOANAPOLI | pubblicato su Repubblica Napoli del 4.03.2017
L’ultimo confronto organizzato da VIVOANAPOLI ha riguardato “la cultura come impresa” e il “turismo come accoglienza e lavoro”. Due temi centrali in un momento in cui la città conferma la sua vocazione turistica e in cui una serie di importanti iniziative, costruite dal basso, hanno affermato il valore imprenditoriale della cultura.
Non è stato un caso: noi di VIVOANAPOLI siamo nati per costruire un sistema della cultura e stiamo percorrendo, in maniera tortuosa, una strada che guarda alla cultura come opportunità di ripensamento degli spazi urbani e come opportunità di innovazione e sviluppo in ambiti anche differenti.
L’intento è anche creare momenti collettivi di discussione su questioni che riteniamo centrali per la vita della nostra città.
Al nostro confronto hanno preso parte l’economista Mariano D’Antonio, le sociologhe Lucia Cavola e Francesca De Felice e come operatori per il settore “impresa culturale” Cristina Di Stasio dell’associazione Montesanto 3, Franco Rendano di Lanificio 25, e per il turismo il presidente della Confesercenti, Agostino Ingenito e il presidente dei ristoratori Massimo Di Porzio. Il Comune è stata rappresentato dall’Assessore alla Cultura e al Turismo Nino Daniele.
Cosa è emerso? Mancano i servizi essenziali. Chi si occupa di turismo, chi fa impresa “culturale” chiede innanzitutto alle Istituzioni trasporti regolari, decoro degli spazi urbani, bagni pubblici, infopoint, controlli.
Chiede che le Istituzioni svolgano il ruolo di direzione politica e che in questa veste forniscano indirizzi chiari agli operatori. Che porta a considerare indispensabile la pianificazione strategica della città individuando, sottolineiamo noi, nel settore turistico/culturale uno dei principali filoni intorno a cui mobilitare le energie necessarie al raggiungimento dell’obiettivo. Un sistema “cultura” di cui da tempo si auspica la costruzione e che non può che discendere da scelte sul tipo di sviluppo da imprimere al nostro territorio e sulle modalità per perseguirle.
Sono altresì emersi, dai racconti degli ospiti e dalle ricerche sul campo effettuate dalle sociologhe, il grande dinamismo di associazioni, imprenditori, gruppi, l’operosità di tanti animati, non solo dall’interesse di redditività della propria impresa, ma anche dal desiderio di valorizzare la città. Energie diffuse sull’intero territorio cittadino che attendono di essere inserite in una rete in grado di esaltare le capacità individuali e collettive in un contesto di generale miglioramento delle condizioni ambientali.
Lo hanno chiaramente espresso Agostino Ingenito e Massimo di Porzio “Manca un governo dei processi. C’è bisogno di fare rete, di programmare per tempo e in maniera diffusa gli eventi, stabilire le tariffe e controllare il rispetto delle regole.” Ancora “il turismo mordi e fuggi lascia poco. Per questo vorremmo che si creasse un sistema di gestione del turismo.” Sistema, gestione, pianificazione, rete, strategia, obiettivi: una lunga serie di parole chiave che hanno puntellato l’incontro e che hanno evidenziato l’urgenza di un cambio di passo del Governo del nostro territorio.